Viaggi in Botswana

Botswana

+      Botswana
Domanda: qual è quel paese africano grande come la Francia ma abitato da un solo milione di persone, politicamente ed economicamente stabile, benedetto dalle acque di molti fiumi ma bruciato da uno dei deserti più ostili del pianeta, dove gli elefanti pascolano felici e la pioggia è la più grande ricchezza di un uomo?  Se avete detto il Botswana, beh, o siete molto, molto bravi in geografia oppure da anni sognate di andare in mokoro sul Delta dell’Okavango, viaggiate lungo il Chobe River sprofondati in poltrona, ascoltate il respiro della notte nel Savuti appoggiati alla ringhiera del balcone di casa vostra.  La Darwin Viaggi invita tutti voi, viaggiatori da fermo, passeggeri di treni elastici, viandanti dalle suole di vento, a far battere il vostro cuore al ritmo di questa terra ancestrale.  Dopo, nulla sarà più lo stesso.
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VIAGGI E TOUR

BOTSWANA
11 giorni / 10 notti
Safari da € 8.750

Migration Routes

Questa emozionante esplorazione vi porterà alla scoperta della regione situata nel nord del Botswana, dove le grandi mandrie di erbivori in continuo movimento, attraversano le zone più spettacolari della regione. I camp dalla Wilderness Safaris nei quali sarete ospitati si trovano in una serie di habitat diversi, per massimizzare l osservazionedi questa vasta regione nel miglior modo possibile, attraverso tutti i periodi dell'anno. Queste comprendono un lodge della Wilderness Safaris in Zambia e una combinazione di camp situati in concessioni private. Partecipare a questo viaggio, significa sperimentare un safari attraverso aree naturali che grazie al loro status di concessioni, si trovano fuori dai sentieri battuti, dando un senso di avventura e di osservazione della fauna selvatica che ricorda i tempi dei primi esploratori africani. Le esplorazioni sono condotte da guide professionali altamente specializzate, che svolgono l attività con una passione incredibile per le bellezze naturali che si trovano nelle regioni in cui lavorano. Condividere con loro l'avventura di questo viaggio, vi inviterà a scoprire la vasta conoscenza che possiedono del mondo naturale, della storia e la cultura delle zone visitate. Molte delle nostre guide sono anche esperti fotografi e questo vi potrà aiutare a creare le condizioni per cogliere fotografie stupefacenti della fauna selvatica. Le guide sono inoltre a disposizione per condurre safari privati.
Safari in Africa

ALLOGGI E HOTEL

INFORMAZIONI E NOTIZIE UTILI

VISTO E FORMALITA' DI INGRESSO

Passaporto: necessario con almeno 6 mesi di validità residua.  Per le eventuali modifiche a tale norma, si consiglia di informarsi preventivamente presso l'Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.

Visto d'ingresso: non richiesto.  Necessario per i minori certificato di nascita bilingue.

Per le informazioni più aggiornate su passaporto, visti, formalità doganali e informazioni valutarie cliccate qui.  Sarete reindirizzati alla pagina della Farnesina Viaggiare Sicuri, che viene costantemente revisionata e offre informazioni aggiornate in tempo reale.

FUSO ORARIO

La differenza di fuso orario è di 1 ora in più rispetto all'Italia durante l'ora solare, mentre non c'è differenza quando in Italia è in vigore l'ora legale.

MONETA

La valuta monetaria in Botswana è la Pula.  Per una quotazione aggiornata del cambio EURO-PUL, cliccate qui.  Le carte di credito, generalmente, sono accettate in tutti i centri turistici e lodge permanenti.

TELEFONIA

Il prefisso internazionale del Botswana è lo 00267.  Per chiamare l'Italia dal Botswana digitare lo 0039.  Esistono tre società di rete cellulare: ORANGE, MASCOM, BEMOBILE.  I cellulari italiani possono generalmente essere utilizzati in Botswana.

CLIMA

Clima molto caldo da ottobre a marzo, specialmente nelle zone desertiche, temperato negli altri mesi.  Breve stagione delle piogge nei mesi caldi.

IGIENE, SALUTE E VACCINAZIONI

Le strutture sanitarie sono precarie.  Solo nella capitale Gaborone esistono due ospedali di buon livello.

Malattie presenti: nelle principali città, quali Gaborone e e Francistown non sussistono particolari rischi di contrarre malattie diffuse nell'Africa ad eccezione dell'AIDS, che è diffuso in tutta l'Africa australe, come anche in Botswana, dove ha colpito la popolazione con particolare virulenza.  Nel nord del Paese, nelle zone di Okavango e Chobe, è presente la malaria che si accentua in particolare dopo la stagione delle piogge.  Si consiglia, pertanto, di adottare, durante la permanenza nel Paese, misure preventive contro le punture di zanzara.

Vaccinazioni obbligatorie: Il vaccino contro la febbre gialla è obbligatorio per tutti i viaggiatori di età superiore ad 1 anno provenienti da Paesi a rischio di trasmissione della malattia, nonché per i viaggiatori che abbiano anche solo transitato per più di 12 ore nell’ aeroporto di un paese a rischio di trasmissione della malattia.

Avvertenze: Si consiglia di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un'assicurazione sanitaria che preveda oltre alla copertura delle spese mediche anche l'eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro Paese.

LINGUA, POPOLAZIONE E RELIGIONI

Le lingue ufficiali sono l'inglese, anche se paradossalmente è parlata da una piccola parte della popolazione, e il Setswana; quest'ultima molto diffusa, al pari della lingua Bantu.  Le religioni prevalenti sono cristiana e animista. 

PATENTE

Patente Internazionale (modello Convenzione di Ginevra 1949 oppure Vienna 1968) richiesta per le vetture a noleggio.

STRADE, DISTANZE E PERCORSI

Assicurazione auto Rc obbligatoria in frontiera.  Importazione temporanea di veicoli: è necessario avere il carnet di passaggio in dogana.  Ulteriori informazioni sul sito ACI.

Norme di guida: Circolazione a sinistra, sorpasso a destra. 

Trasporti interni: i collegamenti tra le principali città sono assicurati da società private di pullman sufficientemente affidabili.

ABBIGLIAMENTO

E' consigliato un abbiagliamento comodo ed informale, sia per quanto concerne il vestiario che le scarpe; queste ultime devono essere particolarmente adatte alle camminate.  Ricordiamo che gli abiti dai colori mimetici sono consigliati durante i game drive.  Raccomandiamo anche di portare con sé un maglione e una giacca a vento, cappello, occhiali da sole ed un binocolo.

CIBO E BEVANDE

La cucina locale è semplice e non si tratta generalmente di piatti complessi, ma ciò non toglie nulla al sapore.  L'elemento base della cucina botswana è il miele pap (una combinazione di mais e cereali).  Altri piatti tipici sono le diverse varietà di carne: dal manzo, all'antilope, allo struzzo.  I prodotti tipici del deserto sono la Morama (grosso tubero che contiene molta acqua) e la marula (prugna selvatica da cui si ottiene anche un buon liquore).  Nei lodge e nei campi tendati la cucina è di stampo internazionale.  Da assaggiare vi indichiamo il "mokolane", vino di palma.

ACQUISTI

Il livello qualitativo dell'artigianato di questo paese è molto elevato, soprattutto per quanto riguarda i bellissimi cesti prodotti originariamente nello Ngamiland, il distretto che comprende tutto il Botswana nord-occidentale.  I monili e gli oggetti di cuoio prodotti dai San sono di solito di ottima qualità e la scelta è vastissima.  In teoria, il permesso di esportazione è necessario per qualsiasi articolo di origine animale, quindi anche le uova di struzzo, le pelli e le piume.

INFORMATIVA OBBLIGATORIA

Comunicazione obbligatoria ai sensi dell'art. 17 legge 38/2006: "La Legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione ed alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all'estero."

ALBUM FOTO

BLOG, RACCONTI E ARTICOLI

La Moremi Game Reserve, area protetta sul delta dell'Okavango
Una delle più belle riserve di caccia, non solo del Botswana ma di tutto il continente africano, è la Moremi Game Reserve, situata sul lato orientale del delta dell'Okavango. È importante sottolineare fin da subito come questa, all'epoca della creazione nel 1963, sia stata specificatamente designata come riserva di caccia e non come parco nazionale, in modo che le tribù storicamente presenti nell'area potessero continuare a viverci.
La Moremi Game Reserve fu la prima riserva africana voluta dagli abitanti del luogo, ovvero la tribù BaTawana, preoccupata per l'impoverimento della fauna selvatica. L'iniziativa fu portata avanti dalla terza moglie del defunto capo tribù Moremi, da cui la riserva prende nome.
Con questa riserva il governo del Botswana ha voluto portare avanti un'idea di eco-turismo che non privilegiasse eccessivamente i guadagni a scapito dell'impatto ambientale. Pertanto si ha qui la possibilità di venire a contatto con la parte più incontaminata e autentica del continente africano. La stessa riserva ha pochissimi lodge e solo qualche area per il campeggio (ma i visitatori che vogliono visitare il parco possono trovare alloggio nei lodge alla periferia della riserva).

La Moremi Game Reserve è l'unica area protetta nella regione del delta dell'Okavango e pertanto è fuor di dubbio la sua importanza naturalistica. Grazie all'incontro tra terra e acqua che avviene nel delta, ambienti più secchi si alternano a boschi e lagune, per una discreta varietà di habitat, considerate le dimensioni non eccezionali della riserva (quasi 5000 km²). E proprio questa varietà la rende così appetibile agli occhi dei turisti, che possono qui ammirare un gran numero di specie animali selvatiche, inclusi ovviamente i famosi Big Five africani (elefante, leone, leopardo, rinoceronte, bufalo) e praticamente tutte le più diffuse specie, sia erbivore che carnivore, della regione, come giraffe, iene, impala, zebre e sciacalli.
Inoltre come sanno bene gli amanti del bird-watching, la Tanzania è una sorta di terra promessa per gli appassionati, e l'area della Moremi Game Reserve non fa certo eccezione: sono presenti quasi 500 specie di volatili delle più varie, alcune delle quali anche in via d'estinzione. A proposito di specie protette, nella riserva abita anche il licaone, sotto tutela fin dal 1989, e sia il rinoceronte bianco che quello nero sono stati recentemente reintrodotti nel parco.

Come spesso è il caso per i parchi africani, la stagione migliore per visitare la Moremi Game Reserve è da Luglio a Ottobre, quando le pianure alluvionali stagionali si vanno per asciugare e la fauna selvatica si raduna attorno alle acque permanenti, luoghi strategici per avvistare gli animali nei vostri safari. Le escursioni potranno compiersi a bordo di veicoli 4x4 o per mezzo delle più caratteristiche imbarcazioni mekoro, tradizionali piroghe realizzate con tronchi d'ebano, guidate da guide esperte.
Un'ultima raccomandazione prima della partenza: considerata la massiccia presenza di pozze d'acqua e vari ambienti palustri nel parco, l'intera zona è un ambiente ideale per le zanzare malariche; si raccomanda quindi ai viaggiatori di prendere tutte le precauzioni del caso.
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Sia benedetta questa nobile terra
È cominciato tutto per caso, a colazione, in Quebec. Attacchiamo discorso con una coppia di ragazzi maltesi, anche loro sono lì per vedere le balene. Ci raccontiamo incanti e disincanti delle terre viaggiate, lei a un certo punto butta lì, L anno scorso siamo stati in Botswana. Nient altro. Solo, L anno scorso siamo stati in Botswana. Ma lo dice con la faccia di chi, quella volta, l ha fregata la meraviglia e non si è più ripresa dal suo stupore. A voler essere sinceri, siamo andati in Botswana per un incantamento.  Come ti sembra? Secondo te, ci possiamo fidare?  La domanda di mia moglie non mi coglie alla sprovvista. L oggetto del suo interesse è l uomo che guida la jeep nella quale siamo comodamente seduti, una specie di boscaiolo scozzese, ruvido e di poche parole, che sarà la nostra guida nelle prossime due settimane. Quando lo avevamo scelto, quattro mesi prima, ci aveva prospettato un viaggio a stretto contatto con la natura: in tenda nei parchi nazionali, ma con tutti i comfort. Anche allora, la domanda era stata la stessa:  Ci potremo fidare? Non sarà pericoloso? . La perfetta organizzazione del campo ci fa subito capire molte cose. Due aiutanti predispongono le tende, accendono il fuoco, apparecchiano un tavolo che, con le dovute variazioni, servirà per pranzo cena e colazione. Appena fuori la tenda, due rudimentali lavandini (non saprei come altro definire due conche di tela impermeabile dove, al risveglio, viene versata acqua calda) e un parallelepipedo di stoffa verde che, contro ogni aspettativa, si rivelerà un bagno assolutamente accettabile. La sera, cena a lume di candela e visite impreviste: uno zibetto timido, una iena spavalda, due elefanti indiscreti...  Non capita spesso che i primi animali che incontri in un parco nazionale siano dei leoni...  È l alba del nostro primo giorno di safari, a pochi metri da noi un branco di una dozzina di leoni sta sbranando un bufalo. Fa freddo, ma per quanto ci riguarda potrebbe anche nevicare. I primi due rullini di diapositive se ne vanno per quel pasto cannibale. Esterniamo la nostra emozione e la nostra sorpresa a Ewan che sorride e piazza un colpo basso:  Non sarà sempre così, ci saranno anche giornate poco movimentate.  Avranno detto così anche ad Armstrong, mentre camminava sulla Luna. È il tramonto. Centinaia, forse migliaia di elefanti attraversano il fiume Chobe e si avviano lentamente verso la Namibia. A branchi di sessanta, settanta esemplari ripercorrono silenziosamente un cammino millenario in cerca di erba fresca. I più piccoli si appendono con la proboscide alla coda della madre, a mo  di Walt Disney. Una lacrima di felicità attraversa lentamente la guancia di mia moglie, inconsapevole e solitario contrappunto di quella teoria di pachidermi. Per parafrasare il buon vecchio Charlie Brown, la felicità è un cucciolo di elefante.  Questo è un posto perfetto per i ghepardi...  Siamo sbucati su una pianura punteggiata da termitai. I ghepardi hanno l abitudine di arrampicarsi sui termitai per osservare dall alto il proprio territorio di caccia. Le incredibili foto di ghepardi sul cofano delle auto, ci spiega Ewan, hanno origine proprio da questo atteggiamento. Stacchiamo un paio di appostamenti pazienti, niente da fare. Riproveremo in altri posti perfetti per i ghepardi, in giornate ideali per vedere i ghepardi. Timidi ed elusivi, i ghepardi. È passata una settimana. Ormai ci siamo abituati alla tenda, fa parte integrante del viaggio. Ad una cosa non ci abitueremo mai, sono i rumori della notte, le infinite e inquietanti variazioni del silenzio che rendono questa esperienza unica. La cosa buffa è che, una volta tornato a casa, ripensi con nostalgia anche a quelle lunghe ore insonni, a domandarti se è il vento a far scricchiolare quelle foglie oppure una iena che si aggira per il campo. E ti addormenti felice.  Non fate rumore e state tranquilli.  Sei tonnellate di elefante si sono piazzate minacciosamente a pochi centimetri dal cofano della jeep, sventolando rabbiosamente le orecchie. Un attimo prima si stava tranquillamente abbeverando ad una pozza defilata, adesso è lì, incongruo come un mal di denti, che ci fissa adirato. Qualcuno ha detto che l elefante è l animale più lento del creato, finché non comincia a correre. Mia moglie ed io lo fissiamo sgomenti, Ewan non sembra turbato più di tanto. Il pachiderma fa un po  di teatro e si congeda con un ultima, sdegnosa occhiata. Mentre si allontana scuote il capo enorme e le ampie orecchie ammainate come vele hanno un lieve sussulto di vento, un sussulto di rassegnata indifferenza. Comodamente seduti su un divano, ci godiamo lo spettacolo delle giraffe che vanno a bere alla pozza d acqua su cui si affaccia lo Starling Camp. Oggi e domani niente coperta di stelle, si dorme in un campo tendato. Il proprietario, originario dello Zimbabwe, ha costruito una grande terrazza sopraelevata da cui si domina il territorio circostante. Così, oggi, niente safari, ci godiamo lo spettacolo da qui. Un po  come starsene davanti al televisore, solo che lo schermo è grande alcune centinaia di metri.  Dormito bene?  Beh, veramente avremmo sentito dei rumori...  Ah, sì, era una leonessa che radunava il branco per andare a cacciare... Non vi avrà mica spaventato? Sarà passata ad almeno tre-quattrocento metri da qui... Su, vestitevi che andiamo a cercarla.  Come fai a non volergli bene, a uno così? Davanti al fuoco, con un gin tonic in mano, aspettando la cena. Chiacchieriamo amabilmente con Ewan, che si dimostra persona di grande cultura e vasti interessi. È nato in Swaziland, dove suo padre, pilota della R.A.F., era stato trasferito su sua richiesta; poi ha girato il mondo, studiando in Gran Bretagna e in Sud Africa, fino a stabilirsi qui in Botswana per lavorare come guida turistica nei parchi.  Non riesco ad immaginare modo migliore di vivere e di morire , dice. Neanch io.  Ha visto qualcosa.  Nel nostro giro d ispezione mattutino ci siamo imbattuti in un gruppo di leonesse. Una di queste si stacca dal branco e sembra partire in caccia. Si disinteressa di un gatto selvatico in cerca di prede e comincia a circumnavigare un facocero solitario. Molto, molto alla larga. Ma inesorabilmente. Quando il facocero si accorge della manovra della leonessa, è troppo tardi, il resto del branco gli è già addosso. Il facocero viene dilaniato ancor prima di essere ucciso. Scatto un paio di rullini, anche perché l obiettivo mi protegge dalla crudezza della scena. Siamo emozionati, ma anche un po  tristi. Tornando al campo, incrociamo un paio di jeep con a bordo i turisti dei lodge. Tutti eccitati, ci informano di aver visto dei leoni alle prese con una carcassa. Con noncuranza, raccontiamo loro che si trattava di un facocero, aggredito e sbranato da un gruppo di felini qualche ora prima, suscitandone l ammirazione e l invidia. Roba da esseri umani, l invidia. Le dieci del mattino. Scendiamo dal piccolo aereo da turismo con il quale ci siamo concessi un ultimo lusso, un sorvolo del Delta dell Okavango. Tutto il tempo passato a chiedersi se davvero ne sarebbe valsa la pena condensato in un unico, lunghissimo, magnifico istante in cui planiamo su un branco di elefanti in marcia verso l acqua. Da quassù il Delta è un uragano di colori, ocra arancio ruggine rosso verde e blu, tanto, tantissimo blu, spesse pennellate di blu luminoso in cui si specchia un cielo che da aprile a ottobre non conosce nuvole. A pranzo con Ewan e Sallie, com è andata, è stato fantastico, torneremo. Un ultimo pranzo, una breve attesa all aeroporto, poi chiamano il nostro volo. Mentre camminiamo i pochi metri che ci separano dall aereo penso alla colonna sonora che mi è ballata in testa per tutta la durata del viaggio: un Tom Waits graffiato e bevuto per i leoni che si crogiolano al sole, Hemingway di Paolo Conte nell incedere secolare degli elefanti, Dvorak e Brahms per marcare spazi e attese sconfinate. Per quest ultimo passo d addio, però, ci vorrebbe una musica di niente, da intonare a bocca chiusa, una roba che ti resta nell anima e ti estorce un sorriso quando meno te lo aspetti. Una musica povera, un singulto di tre quarti che dica la passione, lo stupore, l emozione che il Botswana ha suscitato in noi. E mentre ascolto la musica di dentro si spalancano le immagini di tanta meraviglia, mi abbandono al ricordo e cerco ancora il contatto con quella terra sacra e fiera che innalza fin qui il suo canto d amore e di dolore: fatshe leno la rona, è un sussurro, canta se stessa, la terra. Fatshe leno la rona, sia benedetta questa nobile terra.  Antonello Bacci
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Perchè Botswana
Perché il delta dell'Okavango è uno degli ecosistemi più affascinanti e complessi del pianeta. Perché ci sono pochissimi turisti. Perché al parco Chobe migliaia di elefanti attraversano ordinatamente il fiume per andare a brucare erba fresca in Namibia. Perché qui la notte è un universo inesplorato. Perché la notte i richiami dei predatori mettono i brividi. Perché trascorrere la notte in una tenda tra ippopotami e iene cambierà per sempre la vostra percezione della vita. Perché le infinite variazioni di forma, colore e dimensione degli uccelli fanno girare la testa. Perché la luce del giorno che si spegne lungo i corsi d'acqua lascia senza fiato. Perché la parola "selvaggio" qui ha veramente un senso. Perché il deserto del Kalahari è il mondo prima della Creazione. Perché è un susseguirsi di variazioni cromatiche e luminose che ti sorprendono ad ogni angolo. Perché il passo furtivo del ghepardo è una celebrazione dell'attesa. Perché dopo aver visto i maschi adulti di elefante che al tramonto vanno a bere alle rare pozze del Savuti, l'aggettivo "imponente" si riempie di significati prima sconosciuti. Perché la sera, comodamente seduti davanti al fuoco, sorseggiando un drink, potrete pensare che tutto questo esisteva prima di voi e continuerà ad esistere anche dopo la vostra partenza. Perché questo pensiero vi renderà straordinariamente felici. Perché i leoni del Moremi sembrano cuccioloni mansueti. Sembrano, appunto. Perché questa è l'Africa come uno vorrebbe immaginarsela, quella che ti resta dentro e che ogni tanto ti trabocca dagli occhi sotto forma di lacrima furtiva. Perché tornerete con tutte le fotografie che avete sempre invidiato e che avete sognato di fare anche voi. Perché quindici giorni dentro un documentario del National Geographic non hanno prezzo. Anzi, ce l'hanno ed è assolutamente ragionevole.
Antonello Bacci
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Abbiamo sete: il governo del Botswana continua a negare l’acqua ai Boscimani
Ieri, nella giornata ONU per i Diritti Umani, Babbo Natale ha consegnato all Alto Commissariato del Botswana a Londra un regalo speciale da parte dei Boscimani del Kalahari. I funzionari del Botswana hanno ricevuto una bottiglia d acqua avvolta in una splendida carta da regalo e un etichetta recante la scritta  Abbiamo sete . A distanza di tre anni dalla vittoria dello storico caso giudiziario con cui l Alta Corte del Botswana ha sancito il diritto dei Boscimani del Kalahari a vivere nelle loro terra, infatti, il governo continua a negare loro l accesso all acqua.

  Nel 2002, i Boscimani avevano trascinato il governo del Botswana in tribunale accusandolo di averli sfrattati dalla Central Kalahari Game Reserve (CKGR) contro la loro volontà. Il processo, che diventò presto il più lungo e il più costoso della storia del paese, si chiuse il 13 dicembre 2006 con una sentenza storica, che riconobbe che i Boscimani erano stati cacciati  illegalmente  e che potevano quindi tornare a casa. A tre anni di distanza dal verdetto, i Boscimani sono stati costretti a intraprender una nuova causa giudiziaria per vedersi riconoscere il diritto di attingere acqua nella riserva, loro terra ancestrale. Il governo sta promuovendo il turismo nella loro terra, e ha autorizzato una società di safari a costruirvi un complesso turistico con piscina. Ma contemporaneamente, ai Boscimani viene ancora negato il diritto di accedere al loro unico pozzo, cementato dalle autorità all epoca degli sfratti, e sono costretti a compiere un viaggio di 400 km per andare a procurarsi l acqua al di fuori della riserva. Consegnando il regalo all Alto Commissariato del Botswana, Babbo Natale ha commentato:  Auguro al governo del Botswana un Natale veramente felice, e spero vivamente che voglia festeggiare insieme ai Boscimani permettendo loro di esercitare il più basilare dei diritti umani: quello di accedere all acqua nella propria terra . Nel mese di marzo, anche il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni aveva visitato le comunità boscimani del Kalahari confermando la loro mancanza di accesso all acqua.

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4x4 Self Drive Safari Botswana - Informazioni utili

Istruzioni e consigli di viaggio: 4x4 Self Drive Safari Sud Africa e Botswana

a cura di Salvatore Villani




1. Guida su strada asfaltata

Le vie di comunicazione tra le principali città del Botswana sono asfaltate, anche se la qualità dell asfalto non sempre è ottima.  Rispettare rigorosamente i limiti di velocità indicati – le forze di Polizia pattugliano le strade con autovelox mobili e tele-laser si rischiano dai 300 a 1.000 pula (circa 30/100 euro) di multa da pagare in contanti e contestualmente alla notifica dell infrazione, in funzione della velocità misurata oltre il limite.  Rispettare l'obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, lungo le strade e in prossimità dei centri abitati, come consuetudine nei paesi africani, ci sono posti di controllo della polizia dove è obbligatorio "arrestare" l'automobile, anche se sembra non ci sia nessuno nei paraggi!  E' buona norma, anche se i limiti di velocità imposti lo consentono, mantenere una velocità ridotta sia per la presenza che per gli attraversamenti di animali al pascolo e selvatici.





2. Guida Off-road

Regole generali:  1. Ridurre la pressione degli pneumatici a 1.4/1.6 bar;  2. Verificare livelli olio motore, freni e liquido raffreddamento periodicamente.

Cambio Modalità Normale: 1-5 marce, 2 ruote motrici.  La trasmissione viene distribuita soltanto su le due ruote motrici posteriori.  Modalità di selezione da utilizzare su strada asfaltata o sentiero con fondo compatto.

Off-road High Gear: 1-5 marce, 4 ruote motrici simbolo H4.  La trasmissione diviene integrale e ripartita sulle 4 ruote (che diventano motrici) e questa modalità consente di affrontare strade sterrate con sabbia, fango o altre superfici con scarsa aderenza.  La selezione consente comunque di procedere con una certa fluidità di marcia, anche se i consumi di carburante naturalmente aumentano rispetto alla marcia su strada asfaltata.  Tale modalità viene definita anche "High Gear 4", di solito troverete sulla leva del cambio selettore il simbolo H4.

Off-Road Low Gear: 1-5 marce, 4 ruote motrici ridotte L4. Trasmissione integrale che consente praticamente di raddoppiare le marce esistenti, assicurando lo stesso numero di rapporti che, una volta demoltiplicati, permettono di avanzare anche a velocità ridottissime con il motore che gira attorno a valori assai prossimi alla coppia massima.  In altre parole, il riduttore è una sorta di cambio aggiuntivo che serve a ridurre i normali rapporti del cambio principale in tutte quelle occasioni, tipiche dell'off-road, nel corso delle quali è richiesta la massima potenza abbinata a velocità di avanzamento ridottissime, offrendo quindi un'ampia gamma di marce specifiche per la guida in fuoristrada.



2.1. Guida su sabbia pesante (heavy sand)

a) Pressione pneumatici 1.4/1.6 bar

b) Selezionare H4 (trazione integrale)

c) Procedere ad una velocità max di 35/40 Km/h

d) Procedere cercando di mantenere un andatura costante (non accelerare, decelerare bruscamente)

e) quando il sentiero/strada presenta solchi/tracce molto profonde (> 40 cm) cercare di procedere sul bordo esterno della strada e da evitare i solchi centrali

f) Quando si guida all jnterno di solchi non contrastare lo sterzo , ma semplicemente controllarlo con piccoli movimenti

g) Evitare di guidare su strade sabbiose nella fascia oraria dalle 10:00 alle 16:00 , la sabbia calda assume una sofficità elevata con aumento del rischio di insabbiamento ("Sand Stuck"); la sabbia nelle prime ore del mattino e all imbrunire è generalmente più compatta;

h) In caso di fermata di emergenza NON FRENARE ma lasciare che l auto si fermi naturalmente

i) Ripartenze da fermo : partire selezionando la 1^ marcia e rilasciando gradualmente la frizione (senza strappi) senza accelerazioni brusche. Nei casi più difficili (SABBIA ALTA) selezionare le "ridotte" L4 , la 1^ marcia e rilasciare anche in questo caso gradualmente la frizione e appena in movimento cambiare in 2^ marcia. ATTENZIONE: per passare a L4 l'auto deve essere ferma.

l) evitare di procedere a ridosso del veicolo che ci precede per evitare l effetto nebbia prodotta dalla sabbia sollevata

m) Cambio direzione/traccia: qualora si volesse uscire da un solco , in caso di difficoltà, si consiglia di non fermarsi, non rallentare, mantenere l andatura costante e ruotare lo sterzo decisamente al fine di tagliare le tracce profonde e avvicinarsi ai bordi della strada. La manovra deve essere effettuata senza fermare il veicolo, per evitare che le ruote sterzanti restino incagliate nella sabbia. Questa manovra è necessaria quando si incontrano altri veicoli provenienti in direzione opposta e si rende necessario lasciarlo passare per ragioni di precedenza o altro.2.2)



2.2 Guida su sabbia pesante + bush road

a) Valgono tutte le regole per la guida su sabbia pesante

b) Valutare l ingombro e la consistenza dei cespugli in mezzo alla carreggiata



2.3 Guida su sabbia pesante + dossi

a) Valgono tutte le regole per la guida su sabbia pesante



2.4 Guadi di fiumi, canali e corsi di acqua in genere

Il guado di fiumi, corsi d acqua e canali richiede una particolare attenzione anche in funzione del fatto se il veicolo è equipaggiato o meno con il c.d. "snorkel" che consente guadi più impegnativi. In assenza di questo dispositivo si consiglia di:

a) Valutare con un ispezione a piedi la profondità e lo stato del fondo , ovvero osservare le tracce di entrata e di uscita eventualmente presenti;

b) Profondità massima consentita (altezza mozzo ruote)

c) Normalmente si consiglia di selezionare la trazione integrale H4 (nei casi più difficili o quando non siete sicuri selezionate L4)

d) Procedere con estrema cautela e lentezza (specialmente con L4 selezionato): potrebbero essere presenti buche e ostacoli sul fondo;

e) Visualizzare le aree più chiare del fondo (rappresentano le zone meno profonde)

f) Visualizzare e pianificare la manovra di guado (non sempre è possibile mantenere una traettoria lineare)

g) Verificare l inclinazione della zona di uscita dal guado e se l area è libera da altri ostacoli o veicoli.



2.5 Guida nel fango (mud)

Per quanto riguarda la profondità del fango, il parametro fondamentale è rappresentato dall altezza minima da terra del veicolo, valore in base al quale viene definito poco profondo uno strato di fango la cui altezza risulti ad essa inferiore, mentre in caso contrario si parla di fango profondo. In presenza di fango poco profondo, sotto il quale si trova generalmente uno strato di terreno duro e consistente, non vi sono particolari problemi e, una volta inserita la trazione integrale (ed eventualmente anche le ridotte), si procede a velocità moderata. Un andatura troppo sostenuta, oltre a rivelarsi inadeguata ai fini dell aderenza e della sicurezza in presenza di eventuali ostacoli (sassi, buche profonde, rami, etc.) nascosti nel fango, può sollevare anche una vera e propria ondata di melma frammista a detriti di ogni genere; questi, una volta depositati sul radiatore potrebbero causare (in seguito all evaporazione dell acqua dovuta al calore) la formazione di uno strato di fango tra le griglie del radiatore stesso provocandone il surriscaldamento.  Allo stesso rischio è esposta anche la ventola situata davanti al radiatore per cui, oltre a contenere la velocità, è consigliabile tenere sempre sotto controllo il manometro dell acqua per evitare danni alle guarnizioni della testata.  Quando invece il fango è abbastanza profondo, senza arrivare necessariamente a sfiorare il fondo del veicolo, è consigliabile adottare una guida abbastanza slanciata, prendendo se necessaria una breve rincorsa e mantenere una velocità la più uniforme possibile.  Per migliorare le condizioni di aderenza si può ricorrere alla cosiddetta "remata", rappresentata da un continuo zigzagare dello sterzo verso destra e verso sinistra, mentre un ulteriore manovra di emergenza per tirarsi fuori da eventuali difficoltà può essere quella di accelerare e decelerare con brevi ma intensi colpi sull acceleratore.  Questa tecnica, provocando una rapida rotazione delle ruote, contribuisce (grazie alla notevole forza centrifuga inferta sulla superficie dei pneumatici) a liberare i tasselli delle gomme agevolando la loro aderenza nel fango.  Indipendentemente dalla profondità del fango è preferibile scegliere una marcia non troppo bassa (II o III ridotta) che, pur assicurando al motore di mantenere una certa coppia, eviti di far girare troppo velocemente le ruote che, a causa della diminuzione dell aderenza, inizierebbero inesorabilmente a scavare bloccando completamente il veicolo.  Per quanto riguarda la traiettoria ottimale da seguire nell'attraversamento di un tratto fangoso, la rotta migliore (compatibilmente con le condizioni del percorso) è rappresentata da una traiettoria che risulti la più rettilinea possibile; al contrario un percorso curvilineo, seppur con lieve angolazione, può rallentare l'andatura diminuendo anche l'aderenza delle ruote nel terreno.  La guida nel fango rappresenta una difficoltà notevole per un fuoristrada 4x4, sebbene ben equipaggiato.

 
   

 

 


 

Itinerario di viaggio e livello di difficoltà


 





































































































Tappa



Cond, Strada



Liv. Diff.



Note



Johannesburg / Waterberg



Asfalto



Sterrato sabbioso



FACILE


 

Waterberg / Khama Rhino Sanctuary



Asfalto fino al Parco







Sabbia  



FACILE







DIFFICILE



All’interno del parco ci sono i sentieri di collegamento dalla Reception alle aree di campeggio con condizioni di sabbia molto pesante.



All’interno del parco invece il fondo stradale e sabbioso ma compatto , ma bisogna prestare attenzione perché in alcuni tratti i banchi di sabbia sono impegnativi.



Khama Rhino Sanctuary / Central Kalahari Game Reserve



Asfalto fino alla svolta per la strada d’ingresso alla riserva





Sabbia



FACILE


 

DIFFICILE



Attenzione lasciata la strada asfaltata si devono percorrere circa 70 Km di strada sabbiosa per arrivare al Gate del Parco. La tracica presenta sabbia compatta e molle. In alcuni casi si potrebbe trovare anche del fango.



Central Kalahari Game Reserve



Sabbia



Superficie sassosa



Dossi (Bumps)



DIFFICILE



Alcuni tratti delle piste interne sono con superficie sabbiosa ma compatta, ma la maggior parte delle vie di comunicazione in terne presentano varie combinazioni di sabbia pesante, dossi, rovi e avvallamenti del terreno che rendono estremamente faticosa la guida.



Central Kalahari Game Reserve / NXAI Pan



Sabbia









Asfalto



 





Sabbia



DIFFICILE









FACILE







ESTREMAMENTE DIFFICILE



Uscire dal Kalahari presenta le stesse difficoltà dell’entrata









La strada fino all’ingresso dello Nxai Pan è asfaltata.







Dal Gate d’ingresso alla zona campeggio la strada è estremamente difficile per la presenza di fondo stradale sabbioso pesante con profondi solchi (30/40 cm) che richiede una perizia di guida notevole per evitare l’insabbiamento.



Baobab Bassins



Sabbia



Sale



DIFFICILE



FACILE



La deviazione verso BB prevede una strada sabbiosa con dossi difficile per la quale bisogna prestare attenzione.



Il bacino di sale presenta invece una superficie compatta di sale, ma attenzione a n on perdere l’orientamento per la mancanza di punti di riferimento geografici o naturali.



Maun / Thrid Bridge (Moremi)



Asfalto



Strada sterrata compatta



Sabbia



FACILE



MEDIA



MEDIA



Lungo tratto di strada misto sabbia e sterrato condifficoltà medie, attenzione alle deviazioni e alle indicazioni assenti.



Third Bridge



Guado – Fiume



DIFFICILE



Guado di ponte semi-sommerso che presenta difficoltà per il livello dell’acqua, il fondo e l’angolo di attacco del ponte in uscita/entrata dall’acqua (ATTENZIONE)



Moremi



Sabbia



DIFFICILE



Guida che presenta difficoltà per i banchi di sabbia profonda, guadi di ponti di legno e/o sommersi



3d Bridge / Kwahi



Sabbia



Bush



MOLTO DIFFICILE



Strada sabbiosa pesante , poche indicazioni , rovi  attenzione.



Kwahi – SAVUTE



Sabbia



Guado Fiume



MOLTO DIFFICILE



Tratto molto lungo (> 100 km) su trada sabbiosa pesante , poche indicazioni , rovi  attenzione. GUADO DEL FIUME KWAHI IMPEGNATIVO NON LINEARE. PRESTARE ATTENZIONE E RIVOLGERSI A GUIDA LOCALE.



Zona SAVUTE



Sabbia



Guadi



Fango



DIFFICILE



Zona alluvionale , con numerosi guadi, fiumi, canali e sabbia molto profonda anche nei camp.  Attenzione alle zone fangose e ai guadi di canali e/o fiumi



LENYANTI



Sabbia pesante



ESTREMAMENTE DIFFICILE



Strade di collegamento con sabbia pesante rischio insabbiamento ATTENZIONE



SAVUTE / IAHAH



Sabbia pesante



Strada sabbiosa con dossi profondi



ESTREMAMENTE DIFFICILE



Poche indicazioni stradali.



Strada sabbiosa con dossi profondi scavati dai mezzi pesanti rendono la guida molto faticosa e sollecitano pesantemente la struttura della jeep.



IHAHA CHOBE RIVER FRONT



Sabbia pesante



Strada sterrata



DIFFICILE



Presenza di tratti di sabbia profonda e strada sterrata pietrosa. Si consiglia di guidare lungo l’argine del fiume e in senso orario (contrario) al circuito consigliato.









ALTRI CONSIGLI DI CARATTERE GENERALE

 

1) Prima di entrare nei parchi , in particolare Kalahari, Moremi provvedere ad effettuare il rifornimento di carburante (Full), di acqua (Tank in dotazione al fuoristrada);

2) Prevedere un consumo medio di acqua potabile pari 2.5/3.5 lt /giorno /persona, quindi provvedere ad effettuare opportuno rifornimento;

3) Provvedere ad effettuare rifornimento di provviste privilegiando prodotti in scatola o in barattolo, pasta, riso. In alcuni parchi non è consentito far entrare frutta e verdura fresca per ragioni sanitarie.

4) Consigliamo di portare con voi un equipaggiamento accessorio rispetto a quello fornito in dotazione al fuoristrada, nello specifico:

- Coltello

- Coltellino svizzero multiuso (Swiss Army Knife)

- Bussola - Almeno n.2 Torce ad alta intensità luminosa (comprese batterie di scorta)

- Torce da testa di colore giallo/rosso/bianco (giallo/rosso per evitare di attirare insetti notturni)

- n.2 paia di guanti da lavoro (per lavori di manutenzione del mezzo, cambio gomme, piccoli lavori)

- 10/15 mt di corda in nylon o para-cord (corda paracadute) per utilizzi vari

- Set di accendini o acciarino per accendere falò

- Scarponcini leggeri e Infradito o ciabatte per doccia

- Ganci e moschettoni di varie dimensioni

- Abbigliamento leggero e traspirante (evitare colori scuri)

- Sciarpa tipo shemag per proteggersi dal sole e dal vento

- Cappello floscio a tesa larga

- Acquistare riduttori per apparecchiature elettroniche in Botswana

- Batterie di scorta per apparecchiature elettroniche (macchine fotografiche, videocamere, …)

- Caricatori per presa 12V in auto

- Telefono satellitare

- GPS cartografico

- Depuratore per acqua potabile (in caso di emergenza)

- Occhiali da sole non polarizzati

- Pacchetto di primo soccorso e medicinali all occorrenza (antibiotici/antistaminici, …)
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Cos'è un Safari Camp?
Il safari camp è il modo più autentico, viscerale, entusiasmante di viaggiare le Terre degli Tswana. Tipo: prendete una jeep appositamente attrezzata per i safari (visione panoramica su tre lati), con tanto di frigo bar a disposizione, mettete al volante una guida con vent'anni di esperienza, agganciateci un rimorchio che da qualche parte le tende e i generi di conforto bisognerà pur metterli, e via si parte. Si fa tappa in aree riservate all'interno di parchi e riserve, lungo il fiume o in una radura, localizzabili esclusivamente mediante GPS.
Ah, se non vedete nessuno nei paraggi, è perchè l'area è tutta per voi. Dicevamo: una volta giunti a destinazione, il rimorchio viene sganciato e i due collaboratori (eh si, o volevate fare tutto da soli?) iniziano a montare il campo. Voi, nel frattempo, rimontate sulla jeep e cominciate a fare la conoscenza di elefanti, giraffe e leoni. Quando tornate, al tramonto, il campo è pronto. Sulla destra, la zona notte: la vostra tenda, spaziosa e accogliente (3x3, brandina e comodino), appena più in là il lavandino pieghevole che mattina e sera viene riempito di acqua calda, e poco discosto un piccolo wc da campo, dall'aria estremamente discreta. Sulla sinistra, una geniale doccia da campo, pronta ad un semplice cenno di mano. Di fronte a voi, una splendida tavola apparecchiata, calici di vetro e vino sudafricano. La cucina è espressa e ogni sera viene servito un menu diverso con carne o pesce, verdure, frutta e dolce. Però no, aspettate, ancora non è pronto. Venite invece a sedervi qui, accanto al fuoco, con gin tonic e patatine, chiudete gli occhi e abbandonatevi alla felicità più spudorata ancora per qualche minuto, ripensando alla giornata appena trascorsa. E se non sapevate cos'è il mal d'Africa, beh, adesso lo sapete.
Antonello Bacci
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Le Ceste del Botswana
Le ceste del Botswana tessute a mano, sono considerate le più raffinate al mondo. Grazie all'alta qualità della loro lavorazione ed ai materiali usati, questi prodotti artigianali si sono guadagnati un riconoscimento internazionale. Il materiale usato per la lavorazione si ricava dalle fibre della palma mokolwane, la quale viene tinta usando le radici, la corteccia e le bacche della pianta stessa. Le foglie delle palme vengono bollite insieme alle radici e le altre parti, finche la tonalità del colore desiderato non è stata raggiunta.
Il materiale grezzo viene raccolto nella regione del Delta dell'Okavango. La domanda crescente di ceste e manufatti in fibra ha reso necessaria la coltivazione delle palme mokolwane su larga scala, per proteggerne la riproduzione. I motivi decorativi rappresentati sulle ceste raccontano una storia, ed alcuni di questi sono diventati molto ricorrenti come il "Running Ostrich" o il "Knees of the Tortoise", mentre altri disegni sono rimasti quelli originali creati dalle donne che hanno inventato questa lavorazione.
Le ceste tradizionali sono usate anche per trasportare l'acqua o la birra, conservare il cibo o utilizzati per la caccia di pesci. Con l'introduzione di secchi, contenitori o buste, le ceste tessute a mano stavano in passato lentamente sparendo. Il turismo ha fatto sì che questi prodotti artigianali riprendessero a comparire sui mercati e anzi ad acquistare poi maggior pregio nella lavorazione e nei dettagli. Tutto ciò ha fatto si che la loro produzione sia notevolmente cresciuta ed incoraggiata.
Oggi si svolge una competizione che si tiene ogni anno nella città di Maun, dove le donne provenienti da tutto il Botswana, gareggiano esibendo i modelli migliori. Viaggiando nel Paese si trovano negozi di ceste un pò ovunque in Botswana e spesso accade di vedere ai lati delle strade le donne che producono e vendono le ceste appena lavorate.
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Parchi Nazionali e Riserve Private
Per salvaguardare la biodiversità del proprio territorio e ridurre al minimo l'impatto antropico, il Governo del Botswana ha adottato una politica ambientale estremamente restrittiva: il contingentamento delle strutture ricettive e l'onerosità delle tariffe di accesso ai parchi fanno del Botswana uno dei paesi con il minor afflusso turistico in rapporto alle risorse naturali che offre.  I parchi e le riserve nazionali del Botswana sono indubbiamente fra i più selvaggi, incontaminati e isolati del continente africano. Circa il 17% del territorio del Botswanaè occupato da parchi o riserve naturali, mentre un altro 20% viene fatto rientrare sotto la definizione di "zona a fauna controllata". La particolarità di queste aree, gestite da privati o dalle comunità locali, è quella di permettere i cosiddetti "night drive", ovvero escursioni che si protraggono oltre il tramonto, durante le qualiè possibile osservare animali altrimenti raramente avvicinabili. Delta dell'Okavango
Immaginate una valanga d'acqua che dall'Angola straborda in Namibia e poi cola in Botswana, dove prende fiato e docilmente si incanala in fiumi ruscelli rivoli fino a dissolversi in un labirinto di lagune e di canali. Quest'abbondanza d'acqua attira una grande quantità e varietà di fauna e gli incantevoli paesaggi del Moremi Game Reserve sono considerati da molti i più suggestivi di tutte le riserve dell'Africa meridionale. Chobe National Park
Il Chobe, uno dei parchi nazionali più emozionanti del continente africano, racchiude una straordinaria varietà di ecosistemi: savane, paludi, boscaglia, foreste: la mutevolezza del paesaggio va di pari passo con la ricchezza della fauna. E poi c'è il Chobe Riverfront: il posto più bello del mondo per osservare gli elefanti, forse. Kalahari Desert
Aspro, arido, inospitale: questo e altro ancora, il Kalahari, roccia e sabbia e orizzonti che chiedono la carità di una nuvola. D'estate. Perché d'inverno la pioggia fiorisce il deserto, lo colora e lo popola di animali. Allora, esiste solo lo stupore ancestrale della vita che nasce e la gioia di assistere ad un simile miracolo.
LEGGI
Via dei Campani, 63
00185 Roma
tel.: 064941161
fax: 064940472
info@darwinviaggi.com
 
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